mercoledì 17 settembre 2014


LA VILLA

Benvenuto a Villa del Principe, la più vasta e sontuosa dimora nobiliare della città diGenova, la Villa dell’unico Principe che Genova abbia mai avuto. Era il 1529 quandoAndrea Doria, valente ammiraglio e uomo d’armi leggendario, diede il via ai lavori che avrebbero portato alla costruzione di questo meraviglioso palazzo affacciato sulGolfo di Genova. Questo sarebbe divenuto il luogo di pace al rientro dai suoi innumerevoli viaggi e la dimora prescelta per i suoi successori: la famiglia Doria Pamphilj. Qui, durante le sue visite ufficiali sarebbe stato ospitato l’imperatore Carlo V, lo stesso dal quale Andrea Doria era riuscito ad ottenere l’indipendenza di Genovadall’impero, divenendo di fatto il signore della città.
In questa villa, insieme alla sposa Peretta Usodimare, Andrea Doria diede vita ad una grande corte rinascimentale, di cui fecero parte artisti come il magnifico Perino del Vaga, che si occupò della decorazione e degli arredi di gran parte delle sale. La Villavenne poi ampliata dal successore di Andrea, Giovanni Andrea I Doria, con il quale raggiunse il suo massimo splendore. Oggi Villa del Principe è un museo pieno di tesori nascosti. Per rivivere i suoi fasti basta percorrere le sue stanze, meravigliandosi di fronte ai suoi splendidi affreschi e agli incredibili arazzi. Non indugiare oltre. Vieni a scoprire la meraviglia del rinascimentali
cosa vado a vedere domenica La Grotta Doria fu costruita dall'architetto Galeazzo Alessi intorno al 1550, su commissione del Capitano di flotta Erasmo Doria Galleani, ed era originariamente composta da un vestibolo che permetteva di accedere ad una sala ottagonale riccamente decorata: sulle pareti si alternano vasche con delfini e ninfei con stalattiti, oltre a presentare delle scene che raffigurano le divinità impersonanti il Nilo ed il Tevere.
Scorci della Grotta Doria - Foto di Antonio Figari
Scorci della Grotta Doria – Foto di Antonio Figari
Il soffitto è ancora più spettacolare: gli otto spicchi che lo compongono raccontano scene tratte dalle Metamorfosi di Ovidio.
Soffitto della Grotta Doria - foto di Antonio Figari
Soffitto della Grotta Doria – foto di Antonio Figari
Sia le pareti che il soffitto erano interamente ricoperti di piccole maioliche, conchiglie, coralli, cristalli e frammenti di stalattiti naturali, sistemati in modo da rappresentare splendide scene mitologiche .
Le pareti della Grotta
Le pareti della Grotta
Per visitare questo splendido luogo, è possibile prendere appuntamento rivolgendosi direttamente alla segreteria della Villa del Principe.a nelle giornate della cultura Europea

sabato 13 settembre 2014

Frida e Diego


Falce, martello e quadri d'amore. Frida e Diego tra arte e politica






Falce, martello e quadri d'amore. Frida e Diego tra arte e politica
Diego e Frida ritratti da Martin Munkacsi (1934) 
È la leggenda di un amore che non si spezza, che continua al di là di liti, rancori, tradimenti. E' la storia di una passione in comune, la politica, nel Messico dei primi anni del Novecento. È il ricordo di due artisti, assolutamente diversi per ispirazione e espressione, che diventano famosi. È, soprattutto, il tormentato cammino di una donna spregiudicata, forte, anticonformista in un mondo dove la morale domina.

E dove lei sceglie di combattere disgrazie e malasorte con lo stessa rabbia potente che mette in politica: a viso aperto. Sono loro, Frida Kahlo e Diego Rivera, i protagonisti della mostra che si aprirà il 20 settembre a Palazzo Ducale e resterà a Genova fino all'8 febbraio del prossimo anno, evento di artistica rarità perché i quadri di Frida o ancor più quelli di Rivera non girano spesso e molto per musei o gallerie. Evento che già è diventato importante, perché tra prevendite e prenotazioni si arriverà a quota 10.000 per l'apertura della mostra. La leggenda di Frida e Diego Rivera, in realtà non ha nulla di fiabesco o immaginifico, è molto terrena, condita di passione che sconfina dai sentimenti alla politica, al comunismo del Messico prima e dopo la rivoluzione del 1910.

Frida ha 3 anni, è nata il 6 luglio del 1907, a Coyocan, Diego Rivera quasi venti, è nato l'8 dicembre del 1886. Frida è una bimba di sette anni quando i primi problemi di salute si fanno sentire, forse è nata con una malformazione, nulla, comunque la fermerà. Incontra Diego Rivera nel 1922, è una studentessa, lui, artista già noto, sta lavorando a uno dei suoi murales. Il 1923 per Frida segna la sua amicizia con la fotografa Tina Modotti. Due anni più tardi, nel 1925, l'incidente che la segnerà per sempre. Frida è a bordo di un tram che ha un incidente, un'asta di metallo le trapassa il corpo da una parta all'altra. Inizia la sua altra vita, la battaglia per riuscire a camminare ancora, al di là del dolore, contro dolore. 

Prima, però, ci sono i mesi in ospedale, la lunga convalescenza, il periodo che segna la nascita di un'artista. Frida Kahlo incomincia a dipingere. Tre anni dopo sceglie di entrare nel partito comunista, incontra Rivera i due si innamorano, il 21 agosto del 1921 si sposano, lei lo accompagna negli Stati Uniti, abortisce due volte. Un dramma che ricorderà, con cruda drammaticità, nelle sue tele. Tornati in Messico, Frida scopre che Diego ha una relazione con sua sorella, Cristina, choccata smette di dipingere, lo lascia, torna negli Stati Uniti, alla fine, però, i due si riconciliano. Intanto, grazie alla mediazione di Rivera, Lev Trotzkij e la moglie trovano asilo in Messico, sono ospiti a casa dei genitori di Frida con cui il rivoluzionario russo avrà una breve relazione, in risposta alle molte altre di Rivera.

Mentre l'Europa sta per essere sconvolta da Hitler e dalla guerra, Frida espone a Parigi, ormai artista internazionale, che nei suoi autoritratti porta il realismo di chi non concede nulla a se stessa. Si ritrae con la peluria nera che le incornicia il labbro e le sopracciglia folte e unite, circondata "da una collana di spine e colibrì" o con il volto del marito incastonato sulla fronte. I due divorziano poi si risposano, mentre Frida è incalzata dal dolore, deve subire più operazioni alla schiena, un'amputazione parziale della gamba destra, sempre più spesso è costretta a stare a letto. E se lei riversa il suo io, il suo percorso di donna e di artista, nei dipinti, Diego si esprime all'opposto: crede in un'arte che parli al popolo per coinvolgerlo e educarlo. Frida muore nel 1954, Diego Rivera non si riprenderà mai del tutto. La loro leggenda è il filo della mostra: 130 opere, storia d'arte e di vita