finalmente Genova si sveglia contro il caro biglietto per 100minuti costa 1,50poi le linee sono diminuite e alla sera dopo le 20la città sembra con il coprifuoco.
i giovani si sono inventati dei posti dove hanno messo bottiglie di plastica piene di biglietti non ancora consumati e altri finiscono la corsa ancora valida.
perciò sciopero lunedì 2maggio dove si chiederà anche corse minime da 50cnt
sabato 30 aprile 2011
giovedì 21 aprile 2011
mercoledì 20 aprile 2011
martedì 19 aprile 2011
lunedì 18 aprile 2011
Anteprima invito
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colombe pasquali il test di qualitàColombe pasquali, ecco il test di primavera Non soffre certo di concorrenza (se non con qualche dolce che, però, difficilmente varca i confini provinciali) e unisce le tavole di tutta la Penisola. La colomba è la protagonista dei dolci da ricorrenza e non c’è versione arricchita che possa metterne in dubbio il primato. La voglia di tradizione non attraversa solo i consumatori ma pervade anche le scelte dei grandi produttori. Non ce n’è uno, per esempio, che non vanti in etichetta il termine “classico”, “italiano” o “tradizionale”, con riferimenti continui anche alla lievitazione naturale segno distintivo di questi dolci (anche di quelli industriali) e ai tempi necessari per produrre una colomba degna di questo nome. Da qualche anno, poi, a fare un po’ di chiarezza è anche l’imposizione di non usare più grassi estranei al burro, coloranti o ingredienti di scarsa qualità. E così, tanto per fare un solo esempio, è fortunatamente sparita dalle etichette la margarina. Ma se la ricetta tradizionale è abbastanza rigida (le variazioni sono poche, la più importante è quella delle versioni senza canditi, riservate generalmente ai bambini), ciò non significa che i dolci presenti sugli scaffali siano tutti uguali. Sotto la lente L’ennesima dimostrazione la offre il test che, come ogni anno, il Salvagente ha condotto su quanto propone il mercato in questo periodo e che il settimanale pubblica nel numero in edicola da giovedì 14 aprile, e che in vendita nel nostro negozio on line. Il giornale dei consumatori ha scelto 8 campioni (per ragione di tempi, i primi usciti nei supermercati italiani) e come di consueto li ha sottoposti a un panel di 8 assaggiatori (divisi equamente tra amanti di questo dolce ed esperti del settore). A questa giuria è stato chiesto di valutare ogni singolo aspetto delle colombe, secondo uno schema di degustazione che ripercorre quelli standardizzati per valutare dolci di questo genere. Ovviamente gli 8 concorrenti del test erano rigorosamente “anonimi”, e chi li valutava non aveva alcun indizio per riconoscerne il produttore (per non subire condizionamenti). I risultati sono abbastanza rassicuranti: sei colombe su otto hanno meritato per lo meno la sufficienza, tanto nella seduta di assaggio che nelle altre prove su qualità degli ingredienti e trasparenza delle etichette. Solo due sono state penalizzate da profumi e sapori anomali o poco gradevoli: si tratta della Maina, che ha mostrato odori di bruciato considerati eccessivi e una scarsa sofficità all’assaggio e di Paluani, che ha perso punti tanto per l’insufficiente lievitazione che per sentori troppo forti di vaniglia. Peccati veniali, se volete, ma sufficienti per distinguere questi due dolci da gran parte dei campioni che non avevano grandi difetti. E soprattutto dai due che hanno meritato la cima della classifica, le due migliori colombe del test: Tre Marie e Bauli, decisamente superiori alla media degli altri prodotti assaggiati. Le tabelle Tre Marie Colomba Classica con mandorle intere Prezzo al chilo 13,90 Qualità ingredienti Buona Additivi No Assenza Ogm (certificazione indipendente) Non prevista Etichetta Media Prova di assaggio Buona GIUDIZIO BUONO 7,8 Bauli La colomba Prezzo al chilo 5,40 Qualità ingredienti Media Additivi Aromi, conservanti Assenza Ogm (certificazione indipendente) Non prevista Etichetta Media Prova di assaggio Buona GIUDIZIO BUONO 7,4 Battistero Colomba classica Prezzo al chilo 3,99 Qualità ingredienti Medio/buona Additivi Aromi Assenza Ogm (certificazione indipendente) Non prevista Etichetta Media Prova di assaggio Medio/Buona GIUDIZIO MEDIO 5,5 Balocco La Mandorlata Prezzo al chilo 4,50 Qualità ingredienti Medio/buona Additivi Aromi Assenza Ogm (certificazione indipendente) Certificata Etichetta Medio Prova di assaggio Medio GIUDIZIO Medio 5,2 Motta La Colomba Prezzo al chilo 4,90 Qualità ingredienti Medio/buona Additivi Aromi, conservanti Assenza Ogm (certificazione indipendente) Non prevista Etichetta Ottima Prova di assaggio Media GIUDIZIO MEDIO 4,8 Melegatti Colomba Prezzo al chilo 4,90 Qualità ingredienti Media Additivi Aromi, conservante Assenza Ogm (certificazione indipendente) Certificata Etichetta Media Prova di assaggio Media GIUDIZIO MEDIA 4,8 Paluani Colomba classica Prezzo al chilo 4,65 Qualità ingredienti Medio/buona Additivi Aromi (conservante nei canditi) Assenza Ogm (certificazione indipendente) Certificata Etichetta Ottima Prova di assaggio Mediocre/Medio GIUDIZIO MEDIOCRE 3,8 Maina La Gran Colomba Prezzo al chilo 4,90 Qualità ingredienti Media Additivi Aromi Assenza Ogm (certificazione indipendente) Certificata Etichetta Media Prova di assaggio Mediocre/media GIUDIZI |
giovedì 14 aprile 2011
stiamo distruggendo tutto
Legambiente: il cemento si sta mangiando l'ItaliaData di pubblicazione: 12.04.2011 Un'indagine di Legambiente e dell'INU. Se non si interviene subito, fra un po' non ci sarà più nulla da tutelare, né da vivere. Il Fatto quotidiano online, 12 aprile 2011. Nel rapporto Ambiente Italia 2011, l'associazione del cigno lancia l'allarme. Periferie sempre più estese, arterie stradali, maxi-parcheggi e capannoni. E' come se ogni quattro mesi nascesse una nuova Milano Il cemento si sta mangiando l'Italia, al ritmo di 10.000 ettari di territorio all'anno: ogni 4 mesi è come se nascesse una nuova Milano. Periferie sempre più estese, arterie stradali, maxi-parcheggi e capannoni. Grappoli disordinati di sobborghi residenziali e centri commerciali sorti in mezzo alle campagne. È l'ambiente nel quale vivono 6 italiani su 10. Lombardia, Veneto e Campania guidano la classifica: cresce l'asfalto, la terra soffre, va in crisi il sistema idrogeologico. Mancano regole a tutela del suolo, aumentano i danni ambientali e i costi sociali. È il nuovo allarme lanciato dal rapporto Ambiente Italia 2011, promosso da Legambiente: insieme agli spazi verdi, spariscono ettari preziosi per l'agricoltura, che vanta un export da 26 miliardi di euro. A farla da padrone sono i palazzi: negli ultimi 15 anni si sono costruiti 4 milioni di nuove case. Ma oltre un milione di alloggi resta vuoto. E almeno 200.000 famiglie non riescono a pagare l'affitto o la rata del mutuo. Urbanizzazione selvaggia, sempre più insostenibile. Lo rivela il rapporto realizzato in collaborazione con l'INU, l'Istituto Nazionale di Urbanistica, presentato in questi giorni a Milano. Un quadro inquietante del consumo di territorio, che oltre all'ambiente mette in pericolo anche la produzione agroalimentare. Il cemento invade già 2 milioni e 350.000 ettari. Un'estensione equivalente a quella di Puglia e Molise messe insieme: il 7,6% del territorio nazionale, con 415 metri quadri per abitante. Risultato: crescono le superfici impermeabili. Già nel 2007, in città come Napoli e Milano era isolato dall'acqua il 62% del suolo. Il primato è della Lombardia, con il 14% di superfici artificiali. Seguono Veneto (11%), Campania (10,7%), Lazio ed Emilia (9%). A rischio la Sardegna, dove la cementificazione minaccia patrimoni naturali di inestimabile valore. "Il territorio italiano si sta rapidamente metropolizzando", afferma il presidente INU, Federico Oliva. "Alla città tradizionale si sta sostituendo una nuova città, in cui vive oltre il 60% dell'intera popolazione italiana". Si vive in condizioni insostenibili: cementificazione, traffico congestionato, nuovi squilibri e fame di spazio pubblico. Principale imputato: la crescita incontrollata delle periferie metropolitane, che divorano ogni anno 500 chilometri quadrati di aree verdi. Un esempio? Roma, il più grande comune agricolo in Europa. Nella città eterna, i complessi residenziali in periferia hanno "mangiato" 4.384 ettari agricoli, il 13% del totale, e 416 ettari di bosco. E il peggio deve ancora arrivare: i piani regolatori di Roma e Fiumicino prevedono di consumare altri 9.700 ettari, più di quanto sia stato urbanizzato dal 1993 al 2008. Per Paolo Pileri del Politecnico di Milano, uno dei curatori del documento, "ad essere erose sono le risorse agricole e di biodiversità, che costituiscono uno dei beni comuni più importanti". L'Italia è in controtendenza rispetto ai paesi europei dove "sono in atto da tempo politiche ambientali ed urbanistiche incisive contro il consumo di suolo e i suoi costi sociali". Lo sfruttamento del suolo italiano non produce "solo ferite al paesaggio", ma "una vera e propria patologia del territorio". Per questo Legambiente e INU hanno deciso di creare un Centro di Ricerca sui Consumi di Suolo (CRCS). Nella legislazione italiana "mancano ancora regole efficaci sulle facoltà di trasformazione dei suoli", afferma il presidente di Legambiente Lombardia, Damiano Di Simine: "Qualunque sia la politica che una Regione attua per il governo del territorio, riteniamo irrinunciabile che essa sia confortata da un'attività di verifica e monitoraggio, oggi estremamente lacunosa". Molti comuni piemontesi, stanchi di vedere il proprio territorio invaso da capannoni sfitti, hanno dato vita alla Campagna nazionale Stop al consumo di territorio. "Il consumo di suolo - dichiara il presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza - è oggi un indicatore dei problemi del Paese. La crescita di questi anni, senza criteri o regole, è tra le ragioni dei periodici problemi di dissesto idrogeologico e tra le cause di congestione e inquinamento delle città, dell'eccessiva emissione di CO2 e della perdita di valore di tanti paesaggi italiani e ha inciso sulla qualità dei territori producendo dispersione e disgregazione sociale. Occorre fare come negli altri Paesi europei, dove lo si contrasta attraverso precise normative di tutela e con limiti alla crescita urbana, ma anche con la realizzazione di edilizia pubblica per chi ne ha veramente bisogno". Tra le abitazioni sfitte, 245.142 sono a Roma, 165.398 a Cosenza, 149.894 a Palermo, 144.894 a Torino e 109.573 a Catania. Ma il fenomeno sfugge, perché non ci sono banche dati aggiornate. E la piaga dell'abusivismo si aggiunge alle carenze di pianifica |
lunedì 11 aprile 2011
sabato 9 aprile 2011
Voli di Stato, La Russa chiarisca
VENERDÌ 08 APRILE 2011 16:55 LA REDAZIONE IDV
L’Italia dei valori reclama chiarezza sull’abuso dei voli di stato da parte di esponenti del governo Berlusconi. In una nota il portavoce del partito, Leoluca Orlando chiede che il ministro della Difesa, Ignazio La Russa “venga in Aula e chiarisca di fronte al Parlamento e al Paese se davvero ha utilizzato un aereo di Stato per andare a vedere la partita dell'Inter. Se la notizia riportata venerdì dal ‘Fatto Quotidiano’ fosse confermata, sarebbe gravissimo, l'ennesimo privilegio di casta”.
Orlando fa sapere che “l'Italia dei Valori presenterà un'interrogazione per fare piena luce su questa vicenda. È inaccettabile, infatti, che un ministro della Repubblica utilizzi un aereo di Stato, pagato con i soldi dei cittadini, per fini meramente personali. È un'offesa a tante famiglie che non arrivano a fine mese, ai giovani precari e agli operai in cassa integrazione o che hanno perso il proprio posto di lavoro”.
La vicenda – secondo quanto rivelato dal quotidiano diretto da Antonio Padellaro - risale a martedì 5 aprile. Quel giorno La Russa avrebbe utilizzato un volo di Stato per andare da Roma a Milano per poi tornare in nottata nella Capitale. In particolare, scrive il ‘Fatto quotidiano’, il volo di andata partì alle 18:30 ed era un P180 dei carabinieri, mentre quello di ritorno decollò intorno alle 23 ed era un velivolo dell'aeronautica militare.
Vecchio Silvio che sei in terra ......sia Disonorato il tuo nome ......che finisca il tuo regno,sia fatta la nostra volontà......
;) Dacci oggi i nostri soldi
quotidiani.......
e aiutaci a pagare i nostri debiti.....
perché tu ci hai costretto a diventare debitori
.......
e non ci indurre ad odiarti ...... ma liberaci per sempre
della tua presenza . Amen
martedì 5 aprile 2011
prete di strada come lui si definisce
DON PAOLO FARINELLA PRETE DEL CENTRO STORICO GENOVESE
Quest'intervento è di un prete: Don Paolo Farinella. Costui è un prete un pò diverso o forse sono gli altri preti ad esser diversi. Fatto sta che questo prete parla di tutto: parla anche di politica. Egli è un prete di strada, un uomo che è in mezzo alla gente, un pò come dovrebbero fare i veri pastori: d'altronde Gesù e i discepoli non stavano seduti nei templi, ma andavano in mezzo alla gente, predicando senza sosta. Questo prete incarna un pò questo spirito evangelico e affronta anche temi delicati, come quella di politica. Una frase mi ha colpito e la voglio sottolineare soprattutto per mostrare agli altri, che la politica non è cosa cattiva se affrontata in maniera consona e che quindi non ci si dovrebbe scandalizzare se un cristiano ne parla. La frase in questione è questa: "ritengo che la politica sia l'arte più nobile che una persona possa esercitare nella propria vita, perché è il servizio che si avvicina più a quello che dovrebbe essere il servizio del prete, ossia un servizio disinteressato per gli altri. "
Ora io non so come voi lo giudicherete questo prete, ma a me è piaciuto per la sua schiettezza, per il suo lavoro in mezzo alla gente e perchè credo che non abbia tutti i torti nel denunciare anche il clericalismo di oggi. Non è un dubbio che molti preti o vescovi non siano proprio come dovrebbero essere e lo dimostra il fatto che anche alcuni di voi mi hanno detto la stessa cosa. Forse i suoi toni sono un pochino rozzi, ma nel contenuto non sembra così pazzo. Comunque non vi voglio influenzare con le mie opinioni; io vi saluto e vi posto l'intervento di Don Farinella, ripreso dal blog di Beppe Grillo. Se qualcuno vuole dire la sua, come sempre il blog è aperto a tutti. Alla fine troverete il link diretto alla fonte.
Beppe Grillo : "C’è ancora una parte della Chiesa che a volte dissente, a volte si ribella, una chiesa evangelica, una chiesa che parla di Vangelo, di Cristo che allarga le braccia ai più disgraziati, una Chiesa che andrebbe anche bene questa, se cambiasse l’amministratore delegato, e c’è una Chiesa invece di pastori di strada, di borderline, come si è definita la persona che vi volevo presentare: sono persone che dovevano essere qui con noi, da Ciotti a Zanotelli, a don Gallo. E’ venuta una persona, invece, secondo me che rappresenta un po’ tutti questi combattenti sulla strada, che danno veramente il vero messaggio evangelico di Gesù Cristo: è don Farinella di Genova, che è venuto a dirci due parole di conforto per la nascita di questo Movimento".
don Farinella: "Il mio nome è Paolo Farinella, di professione faccio il prete e mi piace farlo: lo farò - spero, penso e prego - fino alla fine della mia vita. Ho 62 anni, vengo dal millennio scorso e oggi mi trovo qui: è la prima volta che partecipo a un’assemblea veramente politica e per me è un onore e un orgoglio, perché ritengo che la politica sia l’arte più nobile che una persona possa esercitare nella propria vita, in quanto.. perché è il servizio che si avvicina più a quello che dovrebbe essere il servizio del prete, ossia un servizio disinteressato per gli altri. Quando un comico invita un prete a prendere la parola sul palco e il prete accetta, significa che i due mestieri si equivalgono. Ma è anche il segno che il Paese è alla frutta, perché i preti dovrebbero fare i preti, i comici i comici, i giornalisti i giornalisti e tutti insieme dovremmo fare la rivoluzione! ... Hasta siempre! Ho messo come titolo al mio intervento: “Sono solo un prete e voglio la rivoluzione”. La mia presenza qui insieme a voi è un brutto segno: il degrado ha toccato un livello tale che bisogna impedire che il vuoto morale e democratico sia riempito dalla feccia immorale che governa il nostro Paese! Il nostro Paese, ossia le italiane e gli italiani che si sono lasciati drogare consegnando l’Italia a una manica di delinquenti corrotti, corruttori, mafiosi e clericali!
Se posso dare una testimonianza diretta di una delle cose che ha detto Grillo e l’altro secondo motivo per cui sono venuto è che, alla fine, lo devo assolvere, se non altro per tutte le parolacce che dice, io ne dico di più. Un esempio vivente sono io, fino a qualche.. io uso il computer dal 1982, quando ancora bisognava impostare la pagina con punto PL e metterci il numero delle righe, con i flop quelli ancora flessibili e prima di quello usavo la macchina da scrivere con le testine che si cambiavano per fare caratteri diversi. Da trenta anni, 27 anni per la precisione, dico queste cose e parlo così perché io sono io e dicevo al mio capo di Genova, all’epoca il cardinale Siri, che io sono Paolo e non posso essere Paolo senza essere prete e non posso essere prete senza essere Paolo, perché sono prete con il cuore laico!
Nessuno più di un cattolico prete credente e praticante può essere e deve essere anticlericale!".
Beppe Grillo: "Ego te absolvo, in nomine Patri te absolvo!"
don Farinella: "Se un cattolico non è anticlericale non può essere cattolico e ve lo spiego subito: il clericalismo è la volontà di imporre una teocrazia attraverso le leggi umane, cioè siamo al livello dei talebani! Questa è la sharia! Un cattolico credente e praticane è colui che va in mezzo alla gente e, primo, testimonia con la sua vita, con la sua trasparenza, con il suo disinteresse. Quarto, scrive tre lettere di ripudio, di cui una Berlusconi e una a Bertone. E la terza, che fu la prima, nel 2006 un libro di 90 pagine in cui si dichiara obiettore di coscienza di fronte alla reintroduzione della messa preconciliare, quindi obiettore di coscienza di un motu proprio del Papa! Da 30 anni, 27 anni dico queste cose, ho sempre pagato in silenzio e continuerò a pagare in silenzio, perché non presenterò mai il conto a nessuno, non farò pagare a nessuno e soltanto adesso, che la rete mi ha dato un po’ di visibilità, mi dicono che sono coraggioso.
Non sono coraggioso: sono una persona mitissima, dolcissima, tanto che i miei, della mia parrocchia, mi dicono che sono materno e è bello questo, mi dicono; “ Lei è materno”. Dio è padre e madre, è vero questo, Isaia e quindi non sono coraggioso, non c’è nessun atto di coraggio, non sono come i morti dell’Afghanistan! Per i quali soffro, prego, ma non posso accettare che vengano dichiarati eroi! Da questo Stato che è l’Antistato! Avremmo bisogno, nel nostro Paese, di un’opposizione onorevole e grintosa: abbiamo il vuoto spinto e l’abbiamo visto alla Camera, con lo Scudo Fiscale; i mafiosi hanno mandato fiori alle mogli dei deputati o alle deputate e ai mariti delle deputate del PD!
In questo momento in cui noi siamo qui il Parlamento poteva anche essere sciolto, perché sicuramente il governo sarebbe caduto. La Lanzillotta e Giovanna Melandri hanno dichiarato: “ Eravamo in missione: in missione a Madrid per il PD”, cazzo!
Io li pago 15.000 Euro al mese per andare in missione a Madrid per il PD e non stare col culo sul sedile del Parlamento per votare contro una legge immorale?! E la Binetti era a un convegno della Croce Rossa, forse per spiegare quali sono le conseguenze sanitarie e mentali dell’uso del cilicio! Quale è la chiesa che voglio e per la quale vivo e per la quale mi impegno? “Beati voi, poveri, perché vostro è il Regno dei Cieli. Beati voi, che ora avete fame, perché sarete saziati. Beati voi, che adesso piangete, perché riderete, beati voi, quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al bando e vi insulteranno e disprezzeranno il vostro nome come infame- forse qui c’è una variante: farabutto- a causa del figlio dell’uomo: allo stesso modo, infatti, agivano i loro padri con i profeti. Ma guai a voi ricchi, perché avete già ricevuto la vostra ricompensa, guai a voi che ora siete sazi perché avrete fame, guai a voi che ora ridete, perché sarete nel dolore e piangerete. Guai, quando tutti gli uomini diranno bene di voi: allo stesso modo, infatti, agivano i loro padri con i falsi profeti”. Vangelo di Luca, capitolo 6. Dice Matteo: “ Padre Nostro, che sei nei Cieli, dacci oggi il nostro pane quotidiano”, cioè il lavoro, la dignità, la casa, la felicità, il buon nome, il rispetto, un Parlamento etico, un Presidente del Consiglio presentabile! Voglio una Chiesa separata dallo Stato!
Voglio anche una scuola privata, ma che sia finanziata da chi la vuole! Voglio una Chiesa libera da ogni compromesso di corruzione, da ogni compromesso con governanti corrotti e corruttori, come i tribunali hanno già stabilito, che fanno mercato di scambio e di regime di prostituzione - adesso le chiamano escorts! - istituzionalizzata, che inneggiano la famiglia e “si accompagnato con vagonate”, parole dell’Avvocato, “dell’utilizzatore finale”. Chi sostiene questo governo, per concludere? Lo sostiene una larghissima parte del mondo cosiddetto cattolico; lo sostiene Comunione e Liberazione: lo sostiene Comunione e Liberazione, che qui a Milano ha la sua centrale nel Presidente della Regione e fanno affari. Le finanze vaticane sono nelle mani dell’Opus Dei, la Lega Nord va a incontrare Bagnasco per presentare il Vangelo di Gentilini e Calderoli, l’uomo dalle specchiate porcate, è stato insignito del premio internazionale Giovanni Paolo II - notate la motivazione - per avere, nella sua azione politica, tutelato e promosso la Sacralità della Vita in armonia con i principi cristiani e con i valori della dottrina sociale della Chiesa Cattolica ... peccato che non possano inneggiare alla sacralità della vita tutti i morti ammazzati che Calderoli e compagni hanno ucciso nel male in Iran e in Afghanistan, anche con il fuoco amico! Siccome devo chiudere perché il tempo vola, diceva - concludo con una citazione del - il cardinale Mazzarino, che se ne intendeva, alla Corte di Luigi XIV: “Il trono si conquista con le spade e i cannoni, ma si conserva con i dogmi e superstizioni”. C’è una differenza tra religione e fede: la religione è l’uso prostituito che si fa di Dio, la fede è incontrare, come ha fatto Francesco d’Assisi, la persona di Gesù Cristo, innamorarsene e farne innamorare, la fede è degli innamorati, perché cambiano la loro vita, cambiano il loro stile di vita, cambiano i loro modelli di riferimento: per questo cito l’ultima parola, Don Lorenzo Milani nella lettera a una professoressa a pagina 14, che dice che: "Il problema degli altri è uguale al mio: sortirne insieme è la politica, sortirne da soli è l’avarizia!".
Io faccio la mia parte, voi fate la vostra, ognuno, come dice Blaise Pascal, non può non fare una scelta, non può non prendere una posizione, perché non possiamo delegare a nessuno il valore e il senso della nostra vita, in quanto siamo incastrati e dobbiamo scegliere, o la vita o la morte.
don Farinella: "Il mio nome è Paolo Farinella, di professione faccio il prete e mi piace farlo: lo farò - spero, penso e prego - fino alla fine della mia vita. Ho 62 anni, vengo dal millennio scorso e oggi mi trovo qui: è la prima volta che partecipo a un’assemblea veramente politica e per me è un onore e un orgoglio, perché ritengo che la politica sia l’arte più nobile che una persona possa esercitare nella propria vita, in quanto.. perché è il servizio che si avvicina più a quello che dovrebbe essere il servizio del prete, ossia un servizio disinteressato per gli altri. Quando un comico invita un prete a prendere la parola sul palco e il prete accetta, significa che i due mestieri si equivalgono. Ma è anche il segno che il Paese è alla frutta, perché i preti dovrebbero fare i preti, i comici i comici, i giornalisti i giornalisti e tutti insieme dovremmo fare la rivoluzione! ... Hasta siempre! Ho messo come titolo al mio intervento: “Sono solo un prete e voglio la rivoluzione”. La mia presenza qui insieme a voi è un brutto segno: il degrado ha toccato un livello tale che bisogna impedire che il vuoto morale e democratico sia riempito dalla feccia immorale che governa il nostro Paese! Il nostro Paese, ossia le italiane e gli italiani che si sono lasciati drogare consegnando l’Italia a una manica di delinquenti corrotti, corruttori, mafiosi e clericali!
Se posso dare una testimonianza diretta di una delle cose che ha detto Grillo e l’altro secondo motivo per cui sono venuto è che, alla fine, lo devo assolvere, se non altro per tutte le parolacce che dice, io ne dico di più. Un esempio vivente sono io, fino a qualche.. io uso il computer dal 1982, quando ancora bisognava impostare la pagina con punto PL e metterci il numero delle righe, con i flop quelli ancora flessibili e prima di quello usavo la macchina da scrivere con le testine che si cambiavano per fare caratteri diversi. Da trenta anni, 27 anni per la precisione, dico queste cose e parlo così perché io sono io e dicevo al mio capo di Genova, all’epoca il cardinale Siri, che io sono Paolo e non posso essere Paolo senza essere prete e non posso essere prete senza essere Paolo, perché sono prete con il cuore laico!
Nessuno più di un cattolico prete credente e praticante può essere e deve essere anticlericale!".
Beppe Grillo: "Ego te absolvo, in nomine Patri te absolvo!"
don Farinella: "Se un cattolico non è anticlericale non può essere cattolico e ve lo spiego subito: il clericalismo è la volontà di imporre una teocrazia attraverso le leggi umane, cioè siamo al livello dei talebani! Questa è la sharia! Un cattolico credente e praticane è colui che va in mezzo alla gente e, primo, testimonia con la sua vita, con la sua trasparenza, con il suo disinteresse. Quarto, scrive tre lettere di ripudio, di cui una Berlusconi e una a Bertone. E la terza, che fu la prima, nel 2006 un libro di 90 pagine in cui si dichiara obiettore di coscienza di fronte alla reintroduzione della messa preconciliare, quindi obiettore di coscienza di un motu proprio del Papa! Da 30 anni, 27 anni dico queste cose, ho sempre pagato in silenzio e continuerò a pagare in silenzio, perché non presenterò mai il conto a nessuno, non farò pagare a nessuno e soltanto adesso, che la rete mi ha dato un po’ di visibilità, mi dicono che sono coraggioso.
Non sono coraggioso: sono una persona mitissima, dolcissima, tanto che i miei, della mia parrocchia, mi dicono che sono materno e è bello questo, mi dicono; “ Lei è materno”. Dio è padre e madre, è vero questo, Isaia e quindi non sono coraggioso, non c’è nessun atto di coraggio, non sono come i morti dell’Afghanistan! Per i quali soffro, prego, ma non posso accettare che vengano dichiarati eroi! Da questo Stato che è l’Antistato! Avremmo bisogno, nel nostro Paese, di un’opposizione onorevole e grintosa: abbiamo il vuoto spinto e l’abbiamo visto alla Camera, con lo Scudo Fiscale; i mafiosi hanno mandato fiori alle mogli dei deputati o alle deputate e ai mariti delle deputate del PD!
In questo momento in cui noi siamo qui il Parlamento poteva anche essere sciolto, perché sicuramente il governo sarebbe caduto. La Lanzillotta e Giovanna Melandri hanno dichiarato: “ Eravamo in missione: in missione a Madrid per il PD”, cazzo!
Io li pago 15.000 Euro al mese per andare in missione a Madrid per il PD e non stare col culo sul sedile del Parlamento per votare contro una legge immorale?! E la Binetti era a un convegno della Croce Rossa, forse per spiegare quali sono le conseguenze sanitarie e mentali dell’uso del cilicio! Quale è la chiesa che voglio e per la quale vivo e per la quale mi impegno? “Beati voi, poveri, perché vostro è il Regno dei Cieli. Beati voi, che ora avete fame, perché sarete saziati. Beati voi, che adesso piangete, perché riderete, beati voi, quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al bando e vi insulteranno e disprezzeranno il vostro nome come infame- forse qui c’è una variante: farabutto- a causa del figlio dell’uomo: allo stesso modo, infatti, agivano i loro padri con i profeti. Ma guai a voi ricchi, perché avete già ricevuto la vostra ricompensa, guai a voi che ora siete sazi perché avrete fame, guai a voi che ora ridete, perché sarete nel dolore e piangerete. Guai, quando tutti gli uomini diranno bene di voi: allo stesso modo, infatti, agivano i loro padri con i falsi profeti”. Vangelo di Luca, capitolo 6. Dice Matteo: “ Padre Nostro, che sei nei Cieli, dacci oggi il nostro pane quotidiano”, cioè il lavoro, la dignità, la casa, la felicità, il buon nome, il rispetto, un Parlamento etico, un Presidente del Consiglio presentabile! Voglio una Chiesa separata dallo Stato!
Voglio anche una scuola privata, ma che sia finanziata da chi la vuole! Voglio una Chiesa libera da ogni compromesso di corruzione, da ogni compromesso con governanti corrotti e corruttori, come i tribunali hanno già stabilito, che fanno mercato di scambio e di regime di prostituzione - adesso le chiamano escorts! - istituzionalizzata, che inneggiano la famiglia e “si accompagnato con vagonate”, parole dell’Avvocato, “dell’utilizzatore finale”. Chi sostiene questo governo, per concludere? Lo sostiene una larghissima parte del mondo cosiddetto cattolico; lo sostiene Comunione e Liberazione: lo sostiene Comunione e Liberazione, che qui a Milano ha la sua centrale nel Presidente della Regione e fanno affari. Le finanze vaticane sono nelle mani dell’Opus Dei, la Lega Nord va a incontrare Bagnasco per presentare il Vangelo di Gentilini e Calderoli, l’uomo dalle specchiate porcate, è stato insignito del premio internazionale Giovanni Paolo II - notate la motivazione - per avere, nella sua azione politica, tutelato e promosso la Sacralità della Vita in armonia con i principi cristiani e con i valori della dottrina sociale della Chiesa Cattolica ... peccato che non possano inneggiare alla sacralità della vita tutti i morti ammazzati che Calderoli e compagni hanno ucciso nel male in Iran e in Afghanistan, anche con il fuoco amico! Siccome devo chiudere perché il tempo vola, diceva - concludo con una citazione del - il cardinale Mazzarino, che se ne intendeva, alla Corte di Luigi XIV: “Il trono si conquista con le spade e i cannoni, ma si conserva con i dogmi e superstizioni”. C’è una differenza tra religione e fede: la religione è l’uso prostituito che si fa di Dio, la fede è incontrare, come ha fatto Francesco d’Assisi, la persona di Gesù Cristo, innamorarsene e farne innamorare, la fede è degli innamorati, perché cambiano la loro vita, cambiano il loro stile di vita, cambiano i loro modelli di riferimento: per questo cito l’ultima parola, Don Lorenzo Milani nella lettera a una professoressa a pagina 14, che dice che: "Il problema degli altri è uguale al mio: sortirne insieme è la politica, sortirne da soli è l’avarizia!".
Io faccio la mia parte, voi fate la vostra, ognuno, come dice Blaise Pascal, non può non fare una scelta, non può non prendere una posizione, perché non possiamo delegare a nessuno il valore e il senso della nostra vita, in quanto siamo incastrati e dobbiamo scegliere, o la vita o la morte.
che me pensate di un prete a questo modo?
lunedì 4 aprile 2011
Acqua significa tante cose lega ambiente Genova
Il 12Giugno contro la privatizzazione dell'acqua.
Ho sostenuto e voterò con convinzione "SI"
in questo referendum che propone l'abrogazione della norma delle leggi 99e 166del 2009(4governo Berlusconi)che autorizzano
anzi impongono la partecipazione di capitali privati nell'operazione di prelievo della fonti naturali (sorgenti,fiumi, acque sotterranee ) per definizione pubbliche alla società collettiva e gratuite.
Chi vuole abrogare le norme delle leggi esistenti deve votare "SI"
Sperando che le imprese pubbliche operano"PRO BONO PUBBLICO"
La sete nel mondo
essa può essere alleviata con la solidarietà fra persone e religioni popoli anche che si odiano.
Penso alle acque dei fiumi internazionali come il Giordano, o il Tigre, ecc
Europa per le sue acque del Reno o del Danubio che passano attraverso molti paesi ciascuno dei quali vuole la sua quota
ed inquina.
Anche in Italia ci sono simili situazioni esistono conflitti per la spartizione delle acque dai bacini idrografici che si estendono fra le rispettive regioni.
L'acqua suggerisce anche altre considerazioni problemi che sono sotto gli occhi ogni giorno.
Può essere autunno,inverno,primavera,estate ma sempre le acque escono dagli argini dei fiumi, allagando le campagne, le abitazioni le officine, distruggendo ricchezza e vite umane,
le acque impregnano la terra denudata dal diboschi-mento e scorrono veloci,trascinando a valle frane che interrompono strade e distruggendo ponti.
Nessun governo e devo dire nessuna parte politica, pone al primo punto, fra le grandi riforme le opere per la difesa del suolo
Io spero che prima del 200anniversario dell'italia qualche governo inserisca nei suoi programmi quello della difesa del suolo e del governo delle acque
Sintesi di una conferenza di lega ambiente Genova tenuta da Nebbia Giorgio
Ho sostenuto e voterò con convinzione "SI"
in questo referendum che propone l'abrogazione della norma delle leggi 99e 166del 2009(4governo Berlusconi)che autorizzano
anzi impongono la partecipazione di capitali privati nell'operazione di prelievo della fonti naturali (sorgenti,fiumi, acque sotterranee ) per definizione pubbliche alla società collettiva e gratuite.
Chi vuole abrogare le norme delle leggi esistenti deve votare "SI"
Sperando che le imprese pubbliche operano"PRO BONO PUBBLICO"
La sete nel mondo
essa può essere alleviata con la solidarietà fra persone e religioni popoli anche che si odiano.
Penso alle acque dei fiumi internazionali come il Giordano, o il Tigre, ecc
Europa per le sue acque del Reno o del Danubio che passano attraverso molti paesi ciascuno dei quali vuole la sua quota
ed inquina.
Anche in Italia ci sono simili situazioni esistono conflitti per la spartizione delle acque dai bacini idrografici che si estendono fra le rispettive regioni.
L'acqua suggerisce anche altre considerazioni problemi che sono sotto gli occhi ogni giorno.
Può essere autunno,inverno,primavera,estate ma sempre le acque escono dagli argini dei fiumi, allagando le campagne, le abitazioni le officine, distruggendo ricchezza e vite umane,
le acque impregnano la terra denudata dal diboschi-mento e scorrono veloci,trascinando a valle frane che interrompono strade e distruggendo ponti.
Nessun governo e devo dire nessuna parte politica, pone al primo punto, fra le grandi riforme le opere per la difesa del suolo
Io spero che prima del 200anniversario dell'italia qualche governo inserisca nei suoi programmi quello della difesa del suolo e del governo delle acque
Sintesi di una conferenza di lega ambiente Genova tenuta da Nebbia Giorgio
domenica 3 aprile 2011
le dieci cose che vale la pena di vivere
ALBA MORSILLI scrive:
1)La famiglia.Non solo la propria in cui sei nato o vissuto,ma quella che un giorno ti sei formato.2) I bambini che con i loro sorrisi e le loro parole riescono
a farti trovare sempre il sorriso e la forza di andare avanti.
3)I sogni.Si esatto . Si vive di per cercare di realizare un sogno,perchè sono dell’idea che chi non riescea sognare,
non riesce a vivere.
4)Il sole che mi scalda e mi rigenera.
5)L’aria elemento che più amo e mi è affine.
6)Il mondo. Non inteso come l’insieme degli uomini che ci
vivano,ma l’insieme di luoghi tutti ricchi di storia, cultura ,artee gran voglia di vederli.
7)I suoni della natura.Perdersi in un prato o vicino al mare, a un lago ,in montagna e fermarsi ad ascoltare tutto ciò che ti circonda.équalcosa di magico
8)L’amore è il sentimento più bello che si possa provare
9)I libri più o meno apprezzati, ma tutti ricchi di una storia da raccontare che può entrarti dentro e farti anche cambiare
idea
10)Gli animali fanno parte della natura
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