sabato 31 dicembre 2011
martedì 27 dicembre 2011
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La vita
C’è un tempo
in cui non hai un attimo per analizzare gli atti,
le scelte,
assaporare le gioie,
gli avvenimenti si susseguono senza respiro,
Poi c’è un tempo ,
il peggiore,
in cui più nulla
tutto scompare,
e rimani solo,
così….
ad avere tanto tempo…..
in cui non hai un attimo per analizzare gli atti,
le scelte,
assaporare le gioie,
gli avvenimenti si susseguono senza respiro,
Poi c’è un tempo ,
il peggiore,
in cui più nulla
tutto scompare,
e rimani solo,
così….
ad avere tanto tempo…..
e si chiama
solitudine
martedì 20 dicembre 2011
nonna alba
Nonna Alba un po vecchietta
un po bambina augura
di stare in compagnia
è la cosa più bella che ci sia
un po bambina augura
di stare in compagnia
è la cosa più bella che ci sia
giovedì 15 dicembre 2011
sabato 10 dicembre 2011
il presepe genovese
Il presepe genovese è fra i molti delle varie città di italiani, quello che assieme al presepe napoletano gode di maggiore prestigio
vantando antiche e consolidate tradizioni, tanto da aver dato vita nel settecento ad una vera e propria scuola.
A tale scuola è attribuito notevole valore,oltre che per l'antico
radicamento sul territorio di numerose botteghe artigianali
nelle quali venivano realizzate le prime figurine per la sacra
rappresentazione, sopratutto per le minuzie e la pregevolezza dei materiali usati(legno ceramica, ma anche la carta adoperata per
produrre raffinate sagome )
A Genova sulle alture della città vi è il famoso presepe perpetuo
della scuola di Anton Maria Maragliano (1664 -1739)
Il presepe è articolato su un'area di circa cento metri quadrati
raffigurante Genova antica e la sua vita quotidiana, si vedono i vicoli (caruggi) che è una fitta ragnatela di palazzi e strade dove ancora oggi formano il centro storico più grande d'Europa.
Con maestria hanno messo in evidenzia la vita contadina che si svolgeva alle mura della città.
Il significato scenografico è che hanno voluto collegare
l'Oriente con l'Occidente in una città come Genova che molte ha mutato e molto muta ancora.
la caratteristica del santuario è che si raggiunge con una funicolare dal centro città e sale per 150m con vista panoramica
metto un video di un canto genovese Ave Maria Zeneize cantato da soli uomini
vantando antiche e consolidate tradizioni, tanto da aver dato vita nel settecento ad una vera e propria scuola.
A tale scuola è attribuito notevole valore,oltre che per l'antico
radicamento sul territorio di numerose botteghe artigianali
nelle quali venivano realizzate le prime figurine per la sacra
rappresentazione, sopratutto per le minuzie e la pregevolezza dei materiali usati(legno ceramica, ma anche la carta adoperata per
produrre raffinate sagome )
A Genova sulle alture della città vi è il famoso presepe perpetuo
della scuola di Anton Maria Maragliano (1664 -1739)
Il presepe è articolato su un'area di circa cento metri quadrati
raffigurante Genova antica e la sua vita quotidiana, si vedono i vicoli (caruggi) che è una fitta ragnatela di palazzi e strade dove ancora oggi formano il centro storico più grande d'Europa.
Con maestria hanno messo in evidenzia la vita contadina che si svolgeva alle mura della città.
Il significato scenografico è che hanno voluto collegare
l'Oriente con l'Occidente in una città come Genova che molte ha mutato e molto muta ancora.
la caratteristica del santuario è che si raggiunge con una funicolare dal centro città e sale per 150m con vista panoramica
metto un video di un canto genovese Ave Maria Zeneize cantato da soli uomini
lunedì 5 dicembre 2011
domenica 4 dicembre 2011
mercoledì 30 novembre 2011
martedì 29 novembre 2011
martedì 22 novembre 2011
sabato 19 novembre 2011
venerdì 18 novembre 2011
martedì 15 novembre 2011
campagna di sensibilizzazione sugli anziani
Lettera di una madre al proprio figlio
Se un giorno mi vedrai vecchia: se mi sporco quando
mangio e non riesco a vestirmi abbi pazienza, ricorda
il tempo il tempo che ho trascorso ad insegnatelo.
Se quando parlo con te ripeto sempre le stesse cose ........
non mi interrompere..... ascoltami quando eri piccolo
dovevo raccontarti ogni sera la stessa storia finché
non ti addormentavi.
Quando non ho voglia di lavarmi non biasimarmi e non
farmi vergognare .......ricordati quando dovevo correrti
dietro inventando scuse perché non volevi fare il bagno
quando vedi la mia ignoranza per nuove tecnologie,
dammi il tempo necessario e non guardarmi con quel
sorrisetto ironico ho avuto tutta la mia pazienza per
insegnarti l'abc ho cercato di spianarti la strada.
dammi un po del tuo tempo, dammi un po della
della tua pazienza,dammi la spalla su cui poggiare
la testa allo stesso modo in cui l'ho fatto per te
Aiutami a camminare, aiutami a finire i miei giorni
con amore e pazienza in cambio io ti darò un sorriso
e l'immenso amore che ho sempre avuto
Ti amo figlio mio e ti amerò per sempre anche se mi ignori
Se un giorno mi vedrai vecchia: se mi sporco quando
mangio e non riesco a vestirmi abbi pazienza, ricorda
il tempo il tempo che ho trascorso ad insegnatelo.
Se quando parlo con te ripeto sempre le stesse cose ........
non mi interrompere..... ascoltami quando eri piccolo
dovevo raccontarti ogni sera la stessa storia finché
non ti addormentavi.
Quando non ho voglia di lavarmi non biasimarmi e non
farmi vergognare .......ricordati quando dovevo correrti
dietro inventando scuse perché non volevi fare il bagno
quando vedi la mia ignoranza per nuove tecnologie,
dammi il tempo necessario e non guardarmi con quel
sorrisetto ironico ho avuto tutta la mia pazienza per
insegnarti l'abc ho cercato di spianarti la strada.
dammi un po del tuo tempo, dammi un po della
della tua pazienza,dammi la spalla su cui poggiare
la testa allo stesso modo in cui l'ho fatto per te
Aiutami a camminare, aiutami a finire i miei giorni
con amore e pazienza in cambio io ti darò un sorriso
e l'immenso amore che ho sempre avuto
Ti amo figlio mio e ti amerò per sempre anche se mi ignori
lunedì 14 novembre 2011
gli angeli del fango Genova
In fondo sono cambiati solo gli stivali di gomma, ieri neri e severi, oggi coloratissimi.
Non i sorrisi, non la voglia di darsi da fare sul serio,
non sono poi così tanto diversi dai loro padri che nel lontano
9ottobre 1970si ritrovarono nelle stesse condizioni.
Già anche allora li chiamavano Angeli del fango
ed ecco che sono tornati a distanza di 41anni
Un Ministro li ha chiamati bamboccioni loro e li vedete nella foto( come sono ancora più belle dentro l'anima )si sono
rimboccate le maniche
Gli "Angeli del fango"sono diventati un sito su Facebook,
certo sono stati una sorpresa, perché nell'epoca di internet
i ragazzi tirati su con pane e computer, play station, e social network, si poteva immaginare prigionieri e scollegati dalla
realtà.
la città li coccola e li porta nel cuore
io scrivo questo articolo a distanza di 7giorni e la città non sembra neppure che sia stata travolta da piogge monsoniche e tropicali da piangere 6 morti, per colpa del cambiamento del clima e l'incuria dell'uomo
Essi non hanno chiesto niente a nessuno e l'esercito che si è mosso è stato di 29.440 giovani noi vecchi abbiamo tanto da imparare
Non i sorrisi, non la voglia di darsi da fare sul serio,
non sono poi così tanto diversi dai loro padri che nel lontano
9ottobre 1970si ritrovarono nelle stesse condizioni.
Già anche allora li chiamavano Angeli del fango
ed ecco che sono tornati a distanza di 41anni
Un Ministro li ha chiamati bamboccioni loro e li vedete nella foto( come sono ancora più belle dentro l'anima )si sono
rimboccate le maniche
Gli "Angeli del fango"sono diventati un sito su Facebook,
certo sono stati una sorpresa, perché nell'epoca di internet
i ragazzi tirati su con pane e computer, play station, e social network, si poteva immaginare prigionieri e scollegati dalla
realtà.
la città li coccola e li porta nel cuore
io scrivo questo articolo a distanza di 7giorni e la città non sembra neppure che sia stata travolta da piogge monsoniche e tropicali da piangere 6 morti, per colpa del cambiamento del clima e l'incuria dell'uomo
Essi non hanno chiesto niente a nessuno e l'esercito che si è mosso è stato di 29.440 giovani noi vecchi abbiamo tanto da imparare
venerdì 11 novembre 2011
mostra di Van Gogh e Gaigin a Genova
Van Gogh
Gauguin
La mostra dal titolo"Van Gogh e il viaggio di Gauguin" si apre oggi12Novembre al Palazzo Ducale di Genova
Essa è dedicata alle vittime dell'alluvione dello scorso 4Novembre e a tutti i giovani che hanno prestato la loro volontaria opera di soccorso durante i lavori per rimuovere il fango e detriti lasciati dall'inondazione
Oltre alle opere del pittore olandese in esposizione anche i capolavori di Monet, Kandiussky, Hopper, Turner, Ritko.
Per un totale di oltre 40 opere pervenute da musei di tutto il mondo
mercoledì 9 novembre 2011
domenica 6 novembre 2011
sabato 5 novembre 2011
venerdì 4 novembre 2011
mercoledì 2 novembre 2011
parlare della morte con i bambini
Oggi 2Novembre ricorrenza dei morti, e visto
che il mio nipotino di 4anni e mezzo mi ha posto
nei giorni scorsi questa domanda "Nonna che cosa è la morte?"
Credetemi ho farfugliato qualcosa ma non sono stata in grado
di spiegarla ad un bambino perciò ho cercato aiuto in web
da un psicoterapeuta Dott Macchi
Perché parlarne ?
Il Dott Macchi consiglia a chi se la sente di affrontare l'argomento, perché il bambino nella sua ricerca di conoscenza del mondo rivolgono anche questa domanda.
Cosa dire :
Per prima cosa di deve adeguare il livello di comunicazione
all'età del bambino
Ad esempio i bambini fino a 3anni sono ancora troppo piccoli
per parlare di questo tema.
Come affrontare il discorso:
Per prima cosa il genitore si deve trovare a proprio agio nel parlare di un argomento del genere.
poi portare esempi : le stagioni, i fiori ,le piante, hanno la loro vita, in casa quando si rompe qualcosa (come un piatto un vaso )
esso ha finito di vivere così avviene per noi persone.
Importante essere assicuranti dirle che la morte fa parte della vita, che i genitori per loro ci sono sempre.
Comunque io nonna mai e poi mai avrei creduto che dalla bocca di un bambino di quasi 5anni uscissero certi discorsi.
Sono proprio cambiati i bambini di oggi
che il mio nipotino di 4anni e mezzo mi ha posto
nei giorni scorsi questa domanda "Nonna che cosa è la morte?"
Credetemi ho farfugliato qualcosa ma non sono stata in grado
di spiegarla ad un bambino perciò ho cercato aiuto in web
da un psicoterapeuta Dott Macchi
Perché parlarne ?
Il Dott Macchi consiglia a chi se la sente di affrontare l'argomento, perché il bambino nella sua ricerca di conoscenza del mondo rivolgono anche questa domanda.
Cosa dire :
Per prima cosa di deve adeguare il livello di comunicazione
all'età del bambino
Ad esempio i bambini fino a 3anni sono ancora troppo piccoli
per parlare di questo tema.
Come affrontare il discorso:
Per prima cosa il genitore si deve trovare a proprio agio nel parlare di un argomento del genere.
poi portare esempi : le stagioni, i fiori ,le piante, hanno la loro vita, in casa quando si rompe qualcosa (come un piatto un vaso )
esso ha finito di vivere così avviene per noi persone.
Importante essere assicuranti dirle che la morte fa parte della vita, che i genitori per loro ci sono sempre.
Comunque io nonna mai e poi mai avrei creduto che dalla bocca di un bambino di quasi 5anni uscissero certi discorsi.
Sono proprio cambiati i bambini di oggi
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