Venere davanti al Sole: uno spettacolo ogni cent’anni
03/06/2012 - La prossima volta succederà fra 105 anni nel 2117
Un evento storico, che potranno vedere tutti quelli che avranno la pazienza di svegliarsi all’alba o giù di lì: il transito di Venere sul Sole. Il pianeta lo attraverserà nella parte superiore in sei ore e 40 minuti e tutto si concluderà alle 6.34. Ma dall’Italia potremo vedere solo le ultime battute del fenomeno perché, quando l’astro sorgerà, il pianeta avrà quasi completato il suo tragitto. Giovanni Caprara sul Corriere della Sera ci informa che non avremo più l’occasione di ammirarlo: la prossima volta succederà fra 105 anni nel 2117.
Oltre alla rarità, l’evento trascina con sé un’affascinante storia di uomini e di scienza. Nella notte tra martedì e mercoledì gli astronomi guarderanno però lassù con interessi diversi dal passato e scruteranno l’astro e la pallina nera che lo macchierà per affinare la tecnica oggi usata per scoprire pianeti extrasolari, attorno ad altre stelle. Nei secoli, invece, si voleva rispondere a due domande: quanto è lontano il Sole e quanto è grande il sistema solare. Era stato Keplero nel Seicento, sbagliando (in parte) i conti, a predire per primo il transito. Era il 1627 e sostenne che doveva avvenire nel 1631. Ma in quell’anno nessuno se ne accorse. Venne invece osservato otto anni dopo, il 4 dicembre 1639, dal britannico Jeremiah Horrocks dalla sua abitazione vicino a Preston. Keplero aveva calcolato che il passaggio si sarebbe verificato di nuovo nel 1761: era vero ma non aveva calcolato che ce ne sarebbe stato un altro prima, nel 1639. A quel punto il fenomeno era stato ben inquadrato tanto da capire che avveniva in coppia (l’ultima volta si è verificato nel 2004), a distanza di otto anni, per poi ripetersi in media ogni 120 anni circa. Il grande Edmund Halley, lo scopritore della celebre cometa che porta il suo nome, suggeriva di usarlo per calcolare la distanza del Sole. E da allora gli astronomimisurarono, avvicinandosi al valore medio esatto intorno a 149 milioni di chilometri. Sarà tuttavia il passaggio del 1769 a rendere l’avvenimento popolare. Venivano organizzate numerose spedizioni e in una di esse era protagonista l’esploratore James Cook il quale, per vederlo meglio, si recherà a Tahiti, compiendo con la nave Endeavour un viaggio ritenuto quasi un’avventura impossibile. Nella notte tra martedì e mercoledì il transito sarà osservato anche dallo spazio con i potenti occhi del Solar Dynamics Observatory della Nasa ma anche con il telescopio spaziale Hubble che lo seguirà puntato verso la Luna che farà da specchio. In Italia si mobiliteranno gli osservatori dell’Istituto nazionale di astrofisica (Inaf) di Trieste, Bologna, Padova, Palermo e Catania. Inoltre gli astronomi europei riuniti nel progetto Gloria trasmetteranno in diretta sul loro sito ( w w w . g l o – ria-project.eu) le fasi dell’evento visto da tre postazioni diverse: Australia, Giappone, Norvegia. E altrettanto si potrà fare sui siti italiani: da quello dell’Inaf (w
Buon giorno Alba, h6, sono pronta a godermi questo spettacolo il sole inizia a far capolino dietro la montagna,poi ti racconterò!
RispondiEliminaUn saluto
Lucia