giovedì 27 marzo 2014

“PREFERIAMO CHI HA VOGLIA DI LAVORARE”, LA RISPOSTA CHOC A UNA GIORNALISTA INCINTA

 
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ROMA – Un pancione che cresce e un lavoro che svanisce. Questa la triste realtà di un ambiente lavorativo, come quello del giornalismo, raccontato attraverso la storia di una donna-moglie-madre-giornalista nel blog di Cristina Liguori. Marzia Di Gioia è un nome falso di unagiornalista campana, cresciuta professionalmente a Napoli dopo anni e anni di gavetta e giornalismo di strada, in strade che sono difficili da percorrere per chi fa questo mestiere.
Marzia si è trasferita a Roma per amore del marito, abbandonado la sua carriera in Campania con la speranza di poter migliorare nella Capitale. Dopo poco tempo sono arrivate, invece, la disillusione e l’amarezza. La giornalista inizia i primi colloqui, ma da un giovane editore si sente rispondere: «Ci spiace, abbiamo preferito un collega che non ha altre priorità che quella di lavorare». Tutto questo solo perchè Marzia ha una fede al dito e ha espresso in sede di colloquio il suo desiderio di diventare madre, non subito certo, la priorità era per il lavoro, ma non avrebbe rinunciato al suo essere donna e quindi magari in un futuro madre. Con la gravidanza arriva anche il licenziamento da un lavoro trovato con tanta fatica: «Non mi fraintendere – le spiega il datore di lavoro – non riesco più a pagarti i contributi. La verità è che l’Italia non aiuta le piccole imprese editoriali. Lo avrei fatto comunque. Ma stai serena. Torna a casa, fai la mamma e quando sarai pronta a rientrare, ne riparleremo. Per te una porta sarà sempre aperta».
Marzia si rivolge al sindacato rivendicando il suo diritto alla maternità, dati i contibuti pagati, ma si sente rispondere che le conviene rinunciarvi e chiedere la disoccupazione, perchè di casi come il suo ce ne sono tanti, ma nessuna riesce a ottenere quello che vuole.
Peccato che la disoccupazione sia di poche centinaia di euro, vista la retribuzione del primo anno di lavoro, soldi con cui non potrebbe certo portare avanti la gravidanza. La soluzione ai suoi problemi le viene data dicendole che potrà provvedere a lei suo marito, come se anni di studio, di lavoro, di rinunce e sacrifici non contassero più nulla e il suo ruolo fosse relegato a quello di fattrice.
Marzia confessa di aver pregato perchè il bimbo che aveva in pancia fosse un maschio e avesse vita più facile della sua, ma la creatura in grembo è una femmina, «una futura donna a cui insegnerà a combattere con le unghie e con i denti come lei ha fatto e fa tutti i giorni», dice la Liguori.
La conclusione, poi, non può che essere la voce dell’indignazione: «Noi giornalisti che ci ergiamo a grandi paladini della giustizia e scriviamo storie assurde di vessazioni e discriminazioni siamo i primi a commettere delle oscenità indicibili».
questa è l'ingiustizia che anche mia figlia ha subito dopo aver dato alla luce una bimba meravigliosa 
sono due anni e mezzo che cerca lavoro ma i figli sono l'impedimento della vita. Adesso tira avanti con le unghie essendo suo marito un operaio, poi dicono perchè non fai figli 

martedì 25 marzo 2014


UNA LETTERA COMMOVENTE DI RAIMONDO VIANELLO ALLA MOGLIE SANDRA…

 
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“La morte non è niente. Sono solamente passato dall’altra parte:è come fossi nascosto nella stanza accanto. Io sono sempre io e tu sei sempre tu. Quello che eravamo prima l’uno per l’altro lo siamo ancora.
Chiamami con il nome che mi hai sempre dato, che ti è familiare;parlami nello stesso modo affettuoso che hai sempre usato. Non cambiare tono di voce, non assumere un’aria solenne o triste. Continua a ridere di quello che ci faceva ridere,di quelle piccole cose che tanto ci piacevano quando eravamo insieme. Prega, sorridi, pensami!Il mio nome sia sempre la parola familiare di prima:pronuncialo senza la minima traccia d’ombra o di tristezza. La nostra vita conserva tutto il significato che ha sempre avuto:è la stessa di prima, c’è una continuità che non si spezza. Perché dovrei essere fuori dai tuoi pensieri e dalla tua mente, solo perché sono fuori dalla tua vista?Non sono lontano, sono dall’altra parte, proprio dietro l’angolo. Rassicurati, va tutto bene. Ritroverai il mio cuore,ne ritroverai la tenerezza purificata. Asciuga le tue lacrime e non piangere, se mi ami:il tuo sorriso è la mia pace.
Presa in prestito da Vianello a H. S. Holland.dra

domenica 16 marzo 2014

Piero Parodi - Riconoscenza

Piccoli fiori" non ti scordar di me" dedicati a un figlio da una madre.
Buon compleanno figlio, la mamma .
risponde "grazie " il figlio ha un nome Luigi
rispondo"Luigi era il mio bambino che io ho tanto 
amato con tutto il mio cuore, ora è diventato adulto
è cambiato.
Non hai mai tempo per fare una telf per dirmi 
"Come stai mamma" questo in qualsiasi momento dell'anno
specialmente a Natale dove gli estranei si ricordano di me 
ma tu no.
Se poi cerco di parlarti devo prendere un appuntamento,
non è mai l'ora giusta.
Comunque ti auguro ogni bene  per te e la tua famiglia.
Ora sei padre e tu sai quanto si amano i figli, spero che un giorno loro non si dimenticano di te.


giovedì 13 marzo 2014



 
nonna e nipote

”Sai, ai miei tempi quando un uomo si innamorava di una donna la amava e la rispettava sempre. Un giorno ero al mercato, io e nonno ci eravamo appena conosciuti e siamo andati a spasso tenendoci la mano. Ad ogni bancarella qualcosa mi meravigliava, bracciali, orecchini, colori, era tutto bellissimo ma a quei tempi i soldi mancavano e non potevo permettermi nulla. Quando mi riaccompagnò a casa mi salutò con un bacio, con la promessa che mi avrebbe chiamato una volta a casa.
E lo ha fatto, lo faceva sempre, lo fa ancora adesso e sono passati 50 anni. Il mattino dopo vicino al mio letto trovai una piccola busta, al suo interno c’erano un paio di orecchini bellissimi, di quelli che avrei voluto comprare ma non mi potevo permettere.
Brillavano erano la cosa più bella che io avessi mai ricevuto, così lessi il bigliettino che diceva ”Questi orecchini non sono segno del mio amore, ma il sorriso che avrai tu quando li indosserai, si, quello sarà il segno del mio amore. Probabilmente adesso una cosa del genere sarebbe considerata troppo dolce da parte di un uomo, quando invece non sanno che per rendere felice una donna basta poco, basta amarla ogni giorno, senza dimenticarsi di chiamarla, senza tradirla, senza mentirle, senza lasciarla sola. Lo so che forse ti sembra impossibile che esista ancora un uomo così adesso ma sono quasi sicura che da qualche parte ancora c’è e non smettere di cercarlo, non smettere mai. Perché l’amore non è mai lacrime, tristezza, paura, insicurezza, solitudine, mai. L’amore è amore, e se c’è non smette mai di brillare. Non accontentarti del non amore, abbi coraggio e cerca quello vero. Quello che nessuno ha più il coraggio di provare.”

mercoledì 5 marzo 2014

Oggi per me è un giorno speciale compio 75 anni 
Suonano alla porta ed il fioraio mi consegna una pianta di margherite con un bigliettino.
é Laura che invia la più piccola dei tre figli la scrivo perchè è meravigliosa 



5/3/2014

Alla mia mamma speciale che è diventata una nonna 
insostituibile, desideriamo donare questa semplice pianta 
a simbolo del tuo cuore puro e gentile.
Per questo e tanto altro i miei bambini ti adorano
e questo disegno è il cuore di Diego lo ha fatto con la Linda. era contentissima di essere rappresentata per il regalo della nonna.
Mi sei accanto con tanta sensibilità e amore ed io seguo le tue tracce per me importantissime.
Grazie di tutto quello che fai per noi e tanti cari auguri per il tuo compleanno.

Diego 7 anni Linda 2 anni e mezzo