sabato 30 marzo 2013

questo è un uomo che prima di essere Papa

che il suo angelo custode vegli sempre su di lui,che il buon senso non lo abbandoni mai 
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EUGENIO MONTALE - SERA DI PASQUA

Alla televisione
Cristo in croce cantava come un tenore
colto da un'improvvisa
colica pop.

Era stato tentato poco prima
dal diavolo vestito da donna nuda.

Questa è la religione del ventesimo secolo.

Probabilmente la notte di San Bartolomeo
o la coda troncata di una lucertola
hanno lo stesso peso nell'Economia
dello Spirito
fondata sul principio dell'Indifferenza.

Ma forse bisogna dire che non è vero
bisogna dire che è vera la falsità,
poi si vedrà che cosa accade. Intanto
chiudiamo il video. Al resto
provvederà chi può (se questo chi
ha qualche senso).

Noi non lo sapremo.
1977


venerdì 29 marzo 2013

torta Pasqualina ligure con i carciofi


è molto più gustosa fatta con i carciofi,anche se tanti la fanno con le bietole, per me la bietola da il gusto di selvatico

Ingredienti


Per il ripieno:

  • 12/13 carciofi
  • 500 g di ricotta morbida (anche se la ricetta originale prevede la Prescinseua, formaggio tipico ligure, una sorta di caglio fresco e un po' acidulo).
  • 130 g di formaggio grattugiato
  • 12 uova
  • 150 ml di olio extravergine di oliva
  • maggiorana
  • mezza cipolla
  • sale
  • pepe

Per la pasta:

  • 600 g di farina
  • 300 ml di acqua
  • 35 ml di olio extravergine di oliva
  • sale

  • Tempo Preparazione:
    60 minuti
  • Tempo Cottura:
    45 minuti
  • Tempo Riposo:
    60 minuti
  • Dosi:
    6 persone
  • Difficolta':
    Normale

La torta pasqualina è un tipico piatto ligure pasquale (e non solo…) a base di bietole, ma oggi ne prepareremo una variante altrettanto buona e conosciuta: con i carciofi.
Preparazione
1) Iniziate con la sfoglia: in una ciotola mettete la farina, aggiungete l’olio e l’acqua in cui avrete sciolto il sale. Aggiungete qualche cucchiaio di acqua se l’impasto dovesse risultare troppo duro.
2) Impastate per bene e mettete a riposare l’impasto in un posto fresco per circa 1 ora.
3) Passate intanto al ripieno: pulite i carciofi eliminando spine e le foglie più dure, tagliateli a pezzettini e fateli cuocere fin quando non saranno ben dorati in un soffritto di cipolla.
4) A questo punto in una terrina unite ricotta, carciofi, 5 uova, un bianco d’uovo (non gettate il rosso, vi servirà dopo), sale, pepe, maggiorana e metà del formaggio grattugiato.
5) Passata l’ora suddividete l’impasto in quattro parti (anche se l’originale ricetta ne prevede ben 33, come gli anni di Cristo) e stendete altrettante sfoglie molto sottili.
6) Foderate la tortiera con la prima sfoglia, ungetela, sovrapponete la seconda e versate all’interno il ripieno. Livellatelo, fate 6 fossi e mettete al loro interno altrettante uova.
7) Cospargete con il restante formaggio e coprite con le due sfoglie rimaste (tra le due mettete sempre dell’olio).
8 ) Ripiegate il bordo, pizzicatelo con le dita per chiuderlo bene e spennellate la superficie con il tuorlo avanzato unito ad un po’ di olio.
9) Infornate a forno caldo (180°) per 45 minuti circa: controllate la cottura con uno stuzzicadenti senza premere troppo in profondità per non rompere i tuorli.
10) Servire tiepida 

i miei auguri di Buona Pasqua


Dall'uovo di Pasqua 
Dall'uovo di Pasqua
è uscito un pulcino
di gesso arancione
col becco turchino.
Ha detto: "Vado,
mi metto in viaggio
e porto a tutti
un grande messaggio".
E volteggiando
di qua e di là
attraversando
paesi e città
ha scritto sui muri,
nel cielo e per terra:
"Viva la pace,
abbasso la guerra".
Gianni Rodari

lunedì 25 marzo 2013

gli angeli innocenti della Siria


scritto da francesca il 24 03 2013

So bene che oggi scrivere dei bambini della Siria non fa più notizia, ma l’Unicef sostiene che è a rischio un’intera generazione di piccoli innocenti. Sono due anni, ormai che questi massacri si perpetuano. Un dramma senza fine. Milioni di bambini siriani nell’inferno di una guerra civile, un sanguinario conflitto del quale nulla conoscono, ma che fa pagare loro il prezzo più alto. I piccoli angeli innocenti subiscono le atrocità più aberranti di questa devastante guerra combattuta dagli adulti totalmente privi del più  basilare senso di umanità. Le paure e i traumi subìti  lasciano in loro un segno incancellabile. Tra l’indifferenza della Comunità Internazionale, nei raid aerei continuano a morire civili, ribelli ma soprattutto bambini. Chi sopravvive, quasi sempre resta orfano.

E allora cerca riparo ovunque nel paese, nei fienili, nei parchi, nelle grotte o tra i combattenti. Molti si uniscono ai profughi che cercano rifugio clandestinamente nei paesi confinanti: Iraq, Turchia, Libano, Giordania. Non hanno cibo per sopravvivere, non hanno medicine per curarsi se sono malati o feriti, e molto spesso lo sono. Bambini usati come scudo umano dai gruppi armati sulla linea del fronte, li chiamano “Bambini sotto tiro”.

Bambini che subiscono ogni atrocità, dalle percosse alle ferite con armi da fuoco, alle violenze sessuali, soprattutto per le bambine anche di 12 anni. Per evitare la turpe barbarie di stupri alle bambine, vengono combinati matrimoni precoci nel tentativo disperato di proteggerle dall’atroce minaccia.  

E ora anche i bombardamenti chimici che lasciano sul corpo ustioni atroci, piaghe, vesciche che sfigurano chi riesce a sopravvivere. Armi micidiali che mandano in frantumi non solo la vita delle persone ma anche l’infanzia dei bambini innocenti creando deformazioni fisiche, cedimenti del sistema nervoso, perdita di capelli,  malori, astenia, fino alla paralisi.

Questo è il regno delle sofferenze terribili, dell’orrore della guerra chimica. Bambini che non parlano più, che non mangiano più, che vivono annientati dal dolore e dal terrore, murati nei ricordi.

Le scuole non esistono più, più di duemila sono state distrutte o danneggiate

E’ tempo di dire “Basta” a quest’atrocità perché la vita di 2 milioni di bambini sta toccando il punto di “non ritorno”. Vite allo sbando, senza casa e con l’esperienza terribile, per quasi tutti,  di aver assistito all’uccisione di almeno un famigliare.

Molti di loro porteranno per sempre impresse nella  mente le incancellabili cicatrici di queste drammatiche esperienze.

Drammatiche testimonianze vengono raccolte dagli operatori sul campo. 

Omar è stato colpito da una di quelle bombe, ha il corpo sfigurato, ustionato in modo atroce, ha problemi di equilibrio, perdita di memoria. A Homs dove un gruppo di volontari ha improvvisato  un ambulatorio in aperta campagna, Omar cerca i suoi genitori, ma nessuno ha il coraggio di dirgli che sono tutti morti nel bombardamento. Quell’ambulatorio, che ha un nome di chiarissimo significato, “24/24″ è preso d’assalto ogni giorno da centinaia di vittime civili, in prevalenza donne e bambini. Il dottor Ghazi Aswad, chirurgo francese di origine siriana s’impegna giorno e notte, col suo gruppo di volontari, per curare tutto quell’orrore e salvare più vite possibili dalla morte. Ma non ha a disposizione quello che serve, manca tutto, soprattutto farmaci adatti ad una cura adeguata contro quelle spaventose ferite da armi chimiche.

Mohamad ha appena un anno e mezzo. E’ arrivato al “24/24″ portato in braccio dalla mamma che non lo lascia un attimo. E’ il suo unico figlio, ha ustioni di secondo grado sul 40 per cento del corpo, soffre di trauma respiratorio da inalazione di fumi tossici e dolori insopportabili in tutto il corpo. Ma a Homs non ci sono letti a sufficienza così Mohamad viene ricoverato solo per il tempo di cambiargli le bende, poi con la sua sofferenza, in braccio alla mamma se ne deve andare ritornando, se sopravviverà, dopo quindici giorni.


Arriva una donna urlando disperatamente. Il suo bimbo, Salim di 11 anni ha un’orrenda ferita lungo tutta la nuca, non ha più capelli, ha vesciche e rigonfiamenti spaventosi, anche sul volto, come da corrosione di acidi. Le cure che gli praticano immediatamente non bastano, ci vorrebbe un intervento chirurgico, ma non è possibile!




E’ UNO SCANDALO!! IL MONDO SE NE FREGA!! ANCHE LA CROCE ROSSA NON SI E’ MOSSA. Questo urlano i medici-volontari di “24/24″.

Save the Children, l’organizzazione che difende i diritti dei bambini nel mondo,  sta facendo l’impossibile per portare aiuti umanitari in diverse zone della Siria distribuendo cibo, acqua, medicinali.

Ha proposto anche una sottoscrizione da presentare all’ONU per chiedere il libero accesso degli operatori umanitari e assistenziali in territorio siriano.

E il resto del mondo? Non vuole vedere.

I medici che si stanno battendo per la vita in territorio siriano chiedono alla Comunità Internazionale di riflettere e di andare a vedere con i loro occhi. E aggiungono: “ma fate presto, prima che sia troppo tardi”.

 


sabato 23 marzo 2013

cultura e usanze del sol levante

Ogni anno, in primavera, tra i primi di aprile e la metà di maggio, il Giappone rivive la festa dei ciliegi in fiore, Hanami. E' commovente e poetica la partecipazione dei giapponesi a questo evento: in tutti i Parchi si riversa una moltitudine di persone che intende godere dello spettacolo dello sbocciare del fiore del ciliegio( Sakura) . La festa si svolge quando la fioritura è al culmine ; ci si reca di buon mattino per occupare i posti migliori e stendendo dei teli per terra ci si lascia sfiorare dalla caduta dei leggeri petali , dimentichi degli affanni della vita quotidiana . Hanami tocca tutto il territorio del Giappone dal settentrione al meridione : partendo prima da Okinawa ,poi toccando Tokio per arrivare più tardi nell'isola di Hokkaido. L'evento è anche motivo di incontro e gioia per trascorrere momenti all'aria aperta ; si mangia e si beve tè e sakè; si ascolta musica e ci si ritrova tra amici . Nulla sembra perduto di quell'incanto così ben trasportato da Hiroshige nei suoi dipinti , quasi il tempo si fosse fermato in quel magico mondo del Sol Levante . Sottofondo musicale :John Williams -- Becoming a Geisha

venerdì 22 marzo 2013

VILLA PALLAVICINI.mp4


Il fai  a scelto per le sue giornate a Genova una meravigliosa villa Villa Durazzo Pallavicini

Un Museo, un Parco e un Orto botanico costituiscono il prestigioso complesso di Villa Durazzo Pallavicini, situato a Pegli, una delle meraviglie di Genova a cui dedicare una visita

E’ stupefacente la quantità di “bellezza” nascosta e ignorata agli occhi dei più per colpa del “cilicio virtuale” che accompagna la vita di noi Genovesi.
Afflitti da un morbo che definirei come “pigrizia socio-culturale congenita”, che si insinua nel carattere e sfocia nella misoginia, facciamo quotidianamente lo slalom tra le meraviglie che farebbero la felicità di mezzo mondo per notare solo la parte mezzo vuota del bicchiere.
Scendiamo in strada a decine di migliaia per i baccanali delle varie “notti bianche” e “capodanni in piazza”, per poi ad esempio ignorare che abbiamo la cinta muraria, in stato di semiabbandono, più ampia e imponente dopo la “Grande Muraglia Cinese” e una storia fatta di primati che per certi aspetti non ha eguali al mondo.
E pur avendo molte colpe nella gestione della comunicazione e immagine (basti sentire i commenti dei visitatori che puntalmente ti dicono “Genova è bellissima, non avrei mai immaginato…”) la pubblica amministrazione non è certo colpevole se noi per primi ignoriamo e snobbiamo il bello che ci circonda.
Uno dei tanti esempi di ciò che sostengo è il complesso di Villa Durazzo Pallavicini a Genova Pegli, che collocato vicino alla stazione ferroviaria, si sviluppa su per la collina della delegazione e ha origine con la Villa Nobiliare di G.B. Grimaldi, Doge della Repubblica di Genova dal 1752 al 1754, ma è al marchese  Ignazio Pallavicini, erede del patrimonio dei Grimaldi-Durazzo, che si deve il regalo di uno dei più alti esempi di giardino romantico ottocentesco esistenti in Italia ed Europa.
Nel parco troviamo anche l’ orto botanico “Clelia Durazzo” realizzato nel 1794, e all’ interno della villa il Museo Archeologico.
Il parco venne realizzato tra il 1836 e il 1846,  partendo dalla scoscesa collina e utilizzando l’opera quotidiana di circa 500 operai, la sua progettazione venne affidata all’ architetto e scenografo del Teatro Carlo Felice, Michele Canzio.



Studiato come un’opera teatrale a ruoli invertiti, lo spettatore non aspetta i cambi di scena ma li vive spostandosi lungo il percorso che prevede un’Opera in tre atti. Sposando la nuova tendenza europea definita Romanticismo, nella progettazione vengono abbandonate le simmetrie delGiardino all’ Italiana e attraverso percorsi irregolari e l’ utilizzo di strutture quali ruderi, costruzioni rustiche, terreni accidentati come scenografie, si pone l’ uomo al centro della scena quale collegamento tra paesaggio e architettura

sabato 16 marzo 2013


Pietro Grasso al capo del senato


Rivolgo il primo discorso a quei cittadini che stanno seguendo i lavori di quest'aula con apprensione e speranza per il futuro di questo Paese. Il Paese mai come oggi ha bisogno di risposte rapide ed efficaci all'altezza della crisi sociale, economica, politica che sta vivendo». Così Piero Grasso, presidente del Senato, parla davanti ai senatori nel suo discorso di insediamento a Palazzo Madama.

«Mai come ora la storia italiana si intreccia con quella europea. Entrando qui mi ha colpito l'affresco sul soffitto con 4 parole: lavoro, giustizia, diritto fortezza e concordia di cui il paese ha disperatamente bisogno come della pace sociale». «Siamo in un passaggio storico straordinario, abbiamo il diritto della responsabilità di indicare un cambiamento possibile, dobbiamo iniziare una nuova fase costituente che sappia stupire e stupirci».

Domani anniversario dell'Unità dell'Italia - E continua: «Uomini e donne di diversa cultura hanno saputo darci una delle carte costituzionali più belle e più moderne del mondo», ha aggiunto Grasso nel suo discorso dopo l'elezione alla presidenza del Senato. «Nei 152 anni della nostra storia soprattutto nei momenti più difficili abbiamo saputo unirci, superare le differenze, affermare i valori comuni e trovare insieme un cammino condiviso».

Un pensiero a Teresa Mattei - Grasso ricorda Teresa Mattei, scomparsa pochi giorni fa: «dell'Assemblea costituente fu la giovane donna eletta, e per tutta la vita è stata attiva per affermare e difendere i diritti delle donne troppo spesso calpestati».

Il ricordo di Aldo Moro e delle vittime della mafia - Poi il neo presidente del Senato Grasso ricorda in Aula l'anniversario del rapimento di Aldo Moro e dell'uccisione della scorta. Tra gli applausi dell'intero emiciclo. «A loro va il nostro omaggio deferente e commosso», commenta Grasso che ricorda in Moro «un esempio».

«In Aldo Moro il terrorismo brigatista colpì il dirigente politico che aveva compreso il bisogno e le speranze di generazione della società italiana. Come Moro scrisse: 'il destino di un uomo non è realizzare pienamente la giustizia ma di avere sempre fame e sete di giustizia», dice tra gli applausi dei senatori.

E poi il pensiero alla manifestazione di Firenze: «Oggi migliaia di giovani a Firenze hanno partecipato alla giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime della mafia. Vi confesso che mi è molto dispiaciuto non poter essere con loro come ogni anno. Hanno pronunciato 800 nomi di vittime della mafia, persone innocenti uccise nel pieno della loro vita. Il loro impegno, il loro sacrificio, il loro esempio deve essere nostro faro».

Il primo punto in agenda - «Ho sempre cercato verità e giustizia - ha aggiunto Grasso - e continuerò a cercarle da questo scranno, auspicando che venga istituita una nuova Commissione d'Inchiesta su tutte le stragi irrisolte del nostro Paese».

Al termine del suo discorso il neo eletto presidente ha convocato i senatori per la prossima seduta giovedì 21 marzo alle ore 15, quando si dovranno scegliere le altre cariche ai vertici di Palazzo Madama.

Laura Boldrini presidente della Camera, un’altra buona novella

SABATO, 16 MARZO 2013
La notte ha portato consiglio. Il centrosinistra candiderà  alla Presidenza della Camera una donna espressione della migliore società a’ civile, a lungo portavoce dell’impegno all'accoglienza e al rispetto dei diritti universali dell’uomo nell'ambito del Commissariato delle Nazioni Unite per i profughi. Sto parlando di Laura Boldrini, una persona cui va la mia stima e la mia amicizia.
Anche al Senato si va nel segno del rinnovamento con la candidatura di Piero Grasso. Bene.

venerdì 8 marzo 2013



Dedicato alle donne

Tieni sempre presente che la pelle fa le rughe,
i capelli diventano bianchi,
i giorni si trasformano in anni.
Però ciò che è importante non cambia;
la tua forza e la tua convinzione non hanno età.
Il tuo spirito e` la colla di qualsiasi tela di ragno.
Dietro ogni linea di arrivo c'è una linea di partenza.
Dietro ogni successo c`e` un`altra delusione.
Fino a quando sei viva, sentiti viva.
Se ti manca cio` che facevi, torna a farlo.
Non vivere di foto ingiallite...
insisti anche se tutti si aspettano che abbandoni.
Non lasciare che si arruginisca il ferro che c'è in te.
Fai in modo che invece che compassione, ti portino rispetto.
Quando a causa degli anni
non potrai correre, cammina veloce.
Quando non potrai camminare veloce, cammina.
Quando non potrai camminare, usa il bastone.
Pero` non trattenerti mai!
Madre Teresa

domenica 3 marzo 2013


la mia gita domenicale Genova Voltri Campenave 

per godermi la bella giornata e fare due fotografie,con lega Ambiente nelle alture genovesi,dove mare e monti sembra che si baciano, il dislivello è di 400 msm, ho visto i bucaneve, e le orchidee essendo un clima miti


Immagine 

Godendo di bellissimi panorami, giungo ad un bivio e prendo a dx, in salita dove si passa attraverso un bellissimo boschetto 

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Dopo un tratto in pianura, due tornanti nel bosco e ritorno ad incrociare il sentiero X rossa, che lascio sulla sx, proseguendo 
invece dritto. Dopo pochi metri si apre una bella vista sul levante 

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In breve il sentiero passa sopra alle Case Brigna e prosegue in pianura 

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Passata un'altra casa, inizia la discesa. Dopo poco si arriva sopra un'elegantissima villa. 

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Qui finisce il sentiero e riprende l'asfalto. Lasciata una deviazione sulla sx (che credo porti sopra a 
Chiale, ma andrò  a verificare un'altra volta...) si arrivo poi ad un bivio: prendendo a dx si ritornerebbe a Campenave. 
Ma io decido di continuare a sx fino ad un crocevia. Prendo quindi a dx in Via Alla Soria, scendendo nella suggestiva valletta 
del Rio Fontanelle. Ad un certo punto decido di tagliare per quella che mi sembra una scorciatoia. 

Immagine 

Arrivo ad una casa, da una parte c'e' un recinto con un cane inferocito, dall'altra una freccia 
"Strada Comunale" che seguo finendo pero' in un orto.... panico.... Vedo sotto un vialetto asfaltato, salto 
ed in breve raggiungo la riva sinistra del rio. Continuo a scendere per una caratteristica creusa (stradina  molto stretta)
seguendo piu' o meno il corso del torrentello. Dopo 10 minuti ritorno sulla strada di Crevari. 
Scendo a Voltri in passeggiata e poi sulla spiaggia, giusto in tempo per fotografare un bellissimo tramonto 

Immagine 

Non e' stata una gita sui monti vera e propria ma lo considero comunque un bel giro di un paio d'ore che consente di scoprire come 
letteralmente a due passi da casa ci siano tanti bellissimi posti da scoprire....

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"Sfuma nel ciel lontano l'Appennino
e piega l'arco azzurro in ver ponente.
Come diadema e in mezzo, sul Turchino
e sui colli minori estolle il Dente
"
E. Parodi - A te mia Voltri