mercoledì 17 luglio 2013

sempre la mia amica Enrica Ho ricevuto la notizia che un mio carissimo compagno di infanzia, 



malgrado stesse uscendo da un percorso di dipendenza dalla 



droga, è stato trovato morto nel bagno di casa, la moglie si era 



addormentata sul divano e non sa dare una spiegazione, una vicina 



di casa dice  di aver visto qualcuno mettere un piccolo pacchetto 



sulla finestra del bagno.



Non si sa cosa dire a questa donna, magra, stanca, sfinita da una 



situazione che sembrava quasi risolta,



Volevo bene a questo amico,  me ne sono resa conto nel momento 



in cui mi hanno detto con una telefonata...."Non c'è più" 



In un attimo mi è tornato alla mente tutto quel che da ragazzini 



facevamo insieme, le nostre scorrerie per i nostri prati, per la 



nostra voglia di ridere di tutto, per il nostro giocare a dama nei 



giorni di pioggia, di quando veniva a casa nostra a mangiare con 



noi tutti, è stata una delle prime persone che mi è venuta a trovare 



in ospedale dopo la nascita dei miei figli, era buono, troppo forse, 



non aveva il carattere per affrontare le debolezze, non aveva 



quella forza, per scegliere di cambiare vita,



ma sono solo congetture, in realtà non si sa perchè non sia riuscito 



ad uscirne, e ha provato tante volte.



Forse quei vigliacchi che gle lo hanno messo a portata di mano 



conoscevano quanto fosse debole....



Cosa dire a questa donna, cosa dire a quel ragazzo, niente, le 



Lei piange tanto, mi guarda e mi dice:" tu sai quanto l'ho 



Non trovo parole, la guardo e le lacrime mi scendono dagli occhi, 



mi dice se non mi capisci tu....



Io la capisco,..... mi dice: " se non mi fossi addormentata"



la guardo e scuoto la testa,  "non avresti potuto fare nulla, chi sei 



Entravi anche quando era in bagno, non lo lasciavi mai solo?...Sei 



Sua sorella, perde la pazienza stizzita le dice:



 "Smettila ti ha fatto solo tribolare, finiscila di piangere, per te 



dovrebbe essere una liberazione".



Rigirando un fazzoletto nervosamente tra le mani  risponde:



Arrivano tutti i parenti di lui, quelli che come sempre, avevano 



accantonato il problema, che li hanno lasciati soli  e la 



aggrediscono di domande, di come,  di perchè e di come mai, le 



dicono perchè non hai fatto questo o quello, avresti dovuto fare 



così, lei persona dolce non ribatte,  piange sempre di più,   per 



fortuna la sorella e il figlio prendono  in mano la situazione  e con 



coraggio dicono loro di andarsene.



Faranno sapere quando ci sarà la camera ardente e il funerale.... li 



cacciano letteralmente di casa



Un copione che si ripete, quando una dipendenza entra nelle 



famiglie, la colpa è sempre di chi vive con il dipendente , la rabbia 



mi prende e mi sembra di tornare indietro.



La guardo e mi sento impotente lei mi allunga una mano mi 



Davvero non so cosa dire, cosa fare, mi appoggia la testa sulla 



spalla e  piange disperata....



Maledette tutte le dipendenze, alcool, droga, gioco,  maledetto chi 



le produce, maledetto chi le vende, maledetta la poca voglia di 



La sento tutti i giorni al telefono, passo quasi  tutti i giorni a 



trovarla,  mi dice che sta bene, 



Un po di tempo è passato,  



il mio amico era lui, ma ora lei mi dice sei più amica mia, la 



dolcezza di questa persona non mi appartiene, io non potrei vivere 



così, sono a volte dura forse troppo, ma mi sono resa conto che 



se non avessi avuto questo,  non ce l'avrei fatta, mentre per lei, 



la dolcezza, è l'arma che le consente di continuare, come siamo 



diversi, uno dall'altro, ma  dietro ad ogni volto, c'è comunque un 



mondo di emozioni che a volte non si vedono....



Ero convinta che sarebbe crollata, e invece ha una forza diversa, 



una forza pacata, è stato fatto il funerale, ha trovato anche un 



piccolo lavoro e con qualche aiuto sta pagando i debiti che lui nei suoi racconti di vita vissuta 

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