lunedì 14 ottobre 2013

il treno del calore

Girando in web ho visto questa foto e un sussulto al mio cuore è stato tutt'uno, quante volte ho pensato a quel treno, non per fare dei viaggi,lui mi ha scaldato,mi ha protetto, è vero noi bambini davamo l'assalto a quel treno come poi più tardi ho visto fare al cinema dai Gangster, ma era diversa la motivazione loro per avidità noi per freddo.
Si quel treno vecchio a carbone che sbuffava per tutta la città
noi bambini lo aspettavamo,  era pieno di carbone cookie, lo portava alla fabbrica del gas, si il gas prima del metano si faceva con il carbone dove operai erano addetti agli alti forni.
Ritornando indietro con la memoria, ricordo che ero l'unica femmina a rischiare si salire sul treno in corsa con un grosso sacco
dove mettevo la refurtiva( cioè il carbone)
Eravamo come le lepri se venivamo scoperti, ma questo secondo chi era alla giuda del treno, molto spesso il macchinista invece di mettere carbone nella caldaia del treno  lo buttava per terra, così i più piccoli potevano riempirsi il sacco.
Si ci hanno messo anche il vigile motorizzato a guardia di noi,ma lui chiudeva tutti e due gli occhi, su dieci vagoni anche se ne prendevamo un po  che male facevamo.
Un giorno nella garitta del vagone mi son trovata una paura che non ho mai dimenticato, ero con il carico di carbone ed  era pesante avevo riempito tutto il sacco erano 50 kg, salta un uomo che mi vuole prendere il sacco , non si accontentava della metà  lo voleva tutto ed io per non prendere botte come mi aveva minacciato glielo diedi.
Ricordo che anche se mi aveva fatto del male quando sentii dire che era rimasto sotto il treno mi dispiacque veramente.
Li dovevamo essere lesti agili attenti e solo dei bambini potevano fare quello.
La stufa che era una latta della salsa ( ve la ricordate quella da 5kg) era rossa dal calore del carbone e noi in questa stagione delle castagne con una padella bucata dopo tanta fatica ci sfamava e si ci riscaldava con il carbone del treno 

1 commento:

  1. Poi si parla tanto della memoria! ma come si fa a fargli provare quelle sensazioni per quelle conquiste ai giovani di oggi; raccontando? non credo capiscano, per capire e apprezzare bisogna soffrire.Ma nessuno dico nessuno ha questa voglia, perciò siamo rotti ad ogni espediente pur di conservare il nostro benessere materiale.

    alessandro giarè

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