mercoledì 1 settembre 2010

la mia infanzia

Come un sogno confuso nella nebbia cerco quella bimba
che ha fame vestita di stracci,che rovista nelle discariche ,per cibarsi
Con occhi dolci ma tristi forse vedeva il suo domani.
Ho vissuto per la strada come gli zingari la mia casa
era una baracca di legno, acqua, freddo,gelo,la facevano da padroni.
Oltre alla miseria c'era la malattia di mia madre perciò era assente.
io mi curavo dei miei fratelli certo come poteva una bimba di 10anni
La gioia più grande L'ebbi nel andare a scuola non che i miei genitori
le importasse  qualcosa tanto è vero che chi mi iscrisse era una assistente
sociale
La mia vita cambiò,amavo il sapere amavo studiare ,il conoscere ,ero veramente volenterosa
grazie alla maestra che mi accolse come una figlia ho preso la licenza elementare
questo con le lacrime agli occhi sapendo che tutto finiva li.
Venni grande ma la volontà di migliorare la mia vita non è venuta meno
Studiai e lavorai contemporaneamente per avere il diploma da infermiera.
sto scrivendo e sono immedesimata nei ricordi che bagno il foglio con la calda lacrima
che scende .
Ho scritto questo per i giovani che non si rendono conto che hanno tutto dalla vita.
Al primo ostacolo crollano non sanno affrontare la vita.
Forse non è colpa loro molte le cose sono cambiate

Stu

1 commento:

  1. sto imparando a conoscerti, comprendo la tua grinta la tua voglia di riuscire,forse è in ritardo questo post è stato scritto un po di tempo ha io li sto leggendo ora alba grazie per quello che scrivi

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