
Tutto quindi è realizzato nel rispetto della biodiversità: le lampadine che lo illuminano sono ad energia solare, alimentate dall’impianto fotovoltaico del municipio. L’autore di questa fantastica installazione è Mario Andreoli, ottantenne ferroviere in pensione, che ogni anno riaccende il presepe durante tutte le festività natalizie e anche oltre, dall’8 dicembre fino alla Candelora. L’ex ferroviere realizza tutto con le sue mani, si dedica a questo presepe nato per caso e ora diventato una ragione di vita, arrampicandosi con destrezzalungo il pendio del Monte delle Tre Croci, fin su in cima, dominata dalla capanna della Natività, con la Madonnina, San Giuseppe e Gesù Bambino, sormontata dalla stella cometa.
Dal tramonto fino a notte fonda, quindi, la collina si accende di tante luci colorate in questo bell’angolo di territorio che insieme ad altri quattro borghi: Monterosso al mare, Riomaggiore, Vernazza e Corniglia costituiscono il Parco delle Cinque Terre, che con i suoi 4.300 ettari è il parco nazionale più piccolo d’Italia e allo stesso tempo il più densamente popolato, con 5.000 abitanti. In questo parco che fa parte del Patrimonio dell’Umanità, i residenti in più di mille anni hanno modificato e adattato l’ambiente naturale sezionando gli scoscesi pendii delle colline per ricavarne strisce di terra coltivabili, i cosidetti ciàn, sorrette da circa settemila chilometri di muretti a secco, la lunghezza della Gran Muraglia cinese