martedì 3 aprile 2012

panni puliti


 sono venuto a conoscenza di questa realtà grazie a un servizio delle “Iene” (questohttp://www.video.mediaset.it/video/iene/puntata/250303/viviani-jeans-che-uccidono.html#tc-s1-c1-o1-p81) che tra le altre cose presenta l’associazione “Abiti Puliti” che da anni combatte questa realtà ( www.abitipuliti.org – Pagina FB: www.facebook.com/CampagnaAbitiPuliti)
Come potete apprendere dal servizio delle iene, in Turchia diverse MIGLIAIA di lavoratori che hanno lavorato alla sabbiatura dei jeans (circa 10.000) si sono ammalati di silicosi (una malattia incurabile che porta alla morte nel giro di pochi mesi) inducendo il governo a METTERE AL BANDO tale procedura, tuttavia le case di moda anziché sospendere tale pratica, hanno trasferito gli impianti altrove: Egitto, Tunisia, Bangladesh etc. – dove MIGLIAIA DI LAVORATORI CONTINUANO AD AMMALARSI E MORIRE.
L’associazione “Abiti puliti” ha contattato le principali case di abbigliamento, chiedendo di SOSPENDERE IMMEDIATAMENTE la sabbiatura dei jeans: tra l’altro esistono altri procedimenti in grado di realizzare l’ “effetto scolorito”, per esempio l’utilizzo di alcune sostanze chimiche, che potrebbe esser realizzato garantendo la sicurezza dei lavoratori, ma sembra che la maggioranza delle case di moda preferiscono la sabbiatura perché garantisce maggiore morbidezza al tatto, e sicuramente non gli dispiace il fatto che i jeans “sabbiati” si rovinino prima, costringendo i consumatori a comprarne di nuovi.
Alla richiesta di sospendere la sabbiatura alcune aziende hanno reagito positivamente, diramando comunicati stampa dove dichiaravano che avrebbero sospeso tale procedura, mentre altre non hanno risposto affatto (per esempio Dolce & Gabbana)
TUTTAVIA, UN’INDAGINE DELL’ASSOCIAZIONE “ABITI PULITI” HA SCOPERTO CHE LE AZIENDE CHE AVEVANO PROMESSO DI SOSPENDERE LA SABBIATURA IN REALTA’ STANNO PROSEGUENDO!!!
(Vedi comunicato stampa di “Abiti puliti” I jeans continuano ad uccidere E-mail Stampa PDF Inchiesta svolta in 7 fabbriche bengalesi. La sabbiatura abolita solo a parole.)
Abbiamo contattato l’associazione “Abiti puliti” ( info@abitipuliti.org) complimentandoci per il lavoro che stanno svolgendo, e abbiamo offerto loro la disponibilità di nocensura.com per sostenere la loro campagna di sensibilizzazione dell’opinione pubblica e per fare PRESSIONE SULLE CASE DI MODA affinché CESSINO IMMEDIATAMENTE E DEFINITIVAMENTE QUESTO PROCESSO PRODUTTIVO CHE E’ COSTATO LA VITA A MIGLIAIA DI LAVORATORI.
COSA POSSIAMO FARE ?
Se possiedi un blog, pagine o gruppi Facebook, divulga materiale informativo: sul sitowww.abitipuliti.org e sulla pagina FB  dell’associazione  www.facebook.com/CampagnaAbitiPulititrovi molto materiale utile 

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